
Una Vita Sostenibile
Cos’è la sostenibilità? Cosa si intende per “stile di vita sostenibile”?
Mi diverto tantissimo a fare queste domande quando faccio corsi di aggiornamento, o presentazioni. La maggior parte delle persone risponde “la sostenibilità è l’abilità di sostenere qualcosa” oppure “la sostenibilità è la capacità di mantenere una cosa per tanto tempo”.
Più o meno, hanno tutti ragione.
Però poi quando si parla di “vita sostenibile” la gente si perde un po’. E le definizioni che danno, ad esempio “è una vita che dura nel tempo”, non hanno tanto senso.
Quindi, facciamo un passio indietro, e spieghiamo questa sostenibilità un po’ meglio.
La sostenibilità si può riferire sia ai materiali (la capacità di mantenere uno stato o una condizione per un periodo di tempo prolungato), sia ai sistemi (la caratteristica di un processo/stato di essere mantenuto per un periodo di tempo prolungato).
La definizione adottata a livello mondiale di sostenibilità è quella del rapporto Brundtland del 1987, pubblicato dalla Commissione Mondiale Sull’Ambiente e lo Sviluppo, che dice che:
Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.
Quindi fondamentalmente, la sostenibilità è un processo nel quale il mondo si evolve sfruttando risorse, avanzando da un punto di vista tecnologico, e modificando le proprie istituzioni, in modo tale che noi (le generazioni di oggi) possiamo vivere bene e goderci le risorse cha abbiamo (il cibo, l’acqua, i boschi, ma anche i cellulari, le macchine, gli edifici), senza compromettere la capacità delle generazioni future di fare la stessa cosa. Quindi, il mio progresso, e il mio stile di vita, non devono impattare sui miei futuri figli e i miei nipoti.
In un mondo “sostenibile”, i miei figli nuoteranno in un mare pulito (e non ricoperto della plastica che io ho consumato e buttato via durante la mia vita), andranno a sciare (sulla neve vera, non quella finta, a cui dobbiamo affidarci sempre di più, per colpa del riscaldamento globale creato da me e te), andranno in vacanza alle Maldive o in Bangladesh (Paesi che, al momento, sono a rischio di finire sott’acqua), e respireranno aria pulita (non inquinata dalle nostre macchine a diesel).
Ho chiamato questo sito “una vita sostenibile”, una vita in cui si minimizzano i danni ambientali causati dalla nostra vita di tutti i giorni. Per poter arrivare a vivere in maniere sostenibile, bisogna prima sedersi e riflettere. Riflettere su quella che è la nostra vita oggi, e su quali abitudini potremmo cambiare, per lasciare alle generazioni future, un mondo come l’abbiamo trovato noi.
Non tutti, però, hanno una laurea in sostenibilità o in cambiamento climatico, e non sanno da dove iniziare (diciamocelo, alcuni neanche si prendono la briga di fare una ricerca su internet per capire come minimizzare l’impatto ambientale della propria vita quotidiana).
Per questo, nel mio sito, vi mostrerò tanti esempi di attività e vite sostenibili, a partire dalla mia. Vi parlerò del minimalismo, del mio modo di viaggiare e del carbon offsetting, della fast fashion e del motivo per cui la boicotto, dei vestiti di seconda mano, del riciclaggio e dell’economia circolare. Spero prenderete spunto da questi esempi, e deciderete di rendere il vostro stile di vita un po’ più sostenibile.
E se vi sentirete sopraffatti, e inizierete a pensare “oddio, non posso vivere così, non posso cambiare tutto il mio stile di vita!”, pensate questo:
Iniziate con una sola azione, anche piccola.
Che sia andare a lavoro in bici, impegnarsi a riciclare correttamente, scendere in piazza a manifestare, ridurre il consumo di carne. Iniziate con una piccola azione, un piccolo cambiamento.
Una vita completamente sostenibile, in cui l’impatto delle nostre abitudini quotidiane è pari a zero, nella società in cui viviamo oggi, è difficile da raggiungere.
Ma non è impossibile.
Ognuno di noi può, nel suo piccolo, cambiare il proprio stile di vita (seguendo i consigli trovati su questo blog, o su altri canali, qualsiasi cosa funzioni per voi), e far in modo che le generazioni future non debbano fare i conti con i danni causati dal nostro stile di vita inconscio e non curante del pianeta.
Spero che quello che leggerete vi piacerà.
Nota finale: se proprio volessimo essere precisissimi (e per dirla tutta, questa precisazione la sto facendo perché ho paura che il mio Professore di Sostenibilità stia leggendo questo articolo), ci sono 3 dimensioni di sostenibilità. Quella sociale, economica e ambientale. Queste dimensioni concorrono a far sì che la società si sviluppi in maniera sostenibile.
Questo blog si concentra principalmente sul dare consigli per una vita che sia ambientalmente e socialmente sostenibile.
Il motivo per cui non mi concentro più di tanto sulla parte economica è che mi sembra che i governi e le istituzioni di oggi si stiano concentrando anche troppo sulla parte economica, a scapito dell’ambiente e della società. Un chiaro esempio è la fast fashion, per la quale le grandi marche ci vendono vestiti a prezzi irrisori (economia), a scapito dell’ambiente e dei lavoratori (sociale) che producono quei vestiti nei Paesi del Terzo Mondo.