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Il minimalismo

Il minimalismo

Che cosa s’intende per minimalismo, e perchè, da circa 1 anno, ho deciso di adottare uno stile di vita minimal?

Il minimalismo è un principio che prevede la rimozione del superfluo, e che spinge a concentrarsi su quello che conta davvero. Troviamo il minimalismo in arte, in letteratura, in architettura, in musica e in tante altre discipline.

Vivere una vita minimalista significa possedere solo quello di cui si ha bisogno, e concentrare le proprie energie solo nelle attività che scegliamo noi.

Per quelli di voi che, come me, hanno una memoria fotografica e capiscono i concetti solo guardando un’immagine, di solito una casa minimalista appare più o meno così:

E un guardaroba minimalista più o meno così:

Minimalismo e sostenibilità

Cosa c’entra il minimalismo col vivere in maniera sostenibile? Vi ricordate la Gerarchia dei Rifiuti? Al primo posto tra le attività consumistiche più sostenibili c’è la minimizzazione, ovvero il consumare meno (e, di conseguenza, lo sprecare meno).

Infatti, nel mondo, in questo momento, ci sono 7.7 miliardi di persone, che consumano e buttano via (alcune riciclano, fortunatamente!) milardi di prodotti ogni giorno. In Europa, il consumatore medio produce 4.5 milardi di rifiuti all’anno! Il pianeta sta esaurendo le proprie risorse per soddisfare i nostri bisogni materiali e tutti noi abbiamo il potere di cambiare le cose, riducendo i consumi.

Se tutti noi adottassimo uno stile di vita minimal, le aziende produrrebbero molti meno prodotti, e ci sarebbero meno sprechi nel mondo. Io, da minimalista, aspiro a questo: a influenzare il mercato, anche solo in maniera molto limitata, e a fare la differenza, dicendo “no” a tutto quello che non è essenziale. Dalle buste per la spesa che mi offre la cassiera al supermercato, ai souvenir quando sono in vacanza, ai gadget delle fiere, ai volantini per strada, ai tantissmi vestiti che mi piacciono ma che non mi servono davvero.

Come si inizia a vivere in maniera “minimal?”

Tanti amici mi chiedono come si arriva a vivere in maniera minimalista. Qui sotto trovate gli step che io ho seguito (e che tutt’ora seguo, dal momento che si tratta di un processo continuo) per arrivare a minimizzare il superfluo e a concentrarmi su quello che mi interessa davvero. Nota: questi consigli sono basati sulla mia esperienza personale; se volete un consiglio più imparziale leggete Il Magico Potere del Riordino, o Minimalismo e Decluttering o guardate il documentario Minimalism.

  1. Partite da un piccolo aspetto della vostra vita. Non pensate “ok da domattina divento minimalista”, è un processo continuo. Iniziate da un aspetto facile, come ad esempio il guardaroba, o la cucina, o l’arredamento di una stanza.
  2. Sedetevi e riflettete su cosa è essenziale, e cosa non lo è. Ci sono vestiti che non avete indossato per mesi? Probabilmente non vi servono. In cucina avete 3 set di forchette? Probabilmente uno vi basta. Avete 10 paia di scarpe, la maggior parte delle quali usate solo quando andate a ballare? Il senso l’avete capito…
  3. Quando avete deciso che cosa è essenziale, liberatevi di quello che non lo è. E dico liberatevi perchè quando lo farete, vi sentirete davvero liberi. La disciplina del minimalismo, infatti, spiega che compriamo oggetti per coprire problemi e mancanze, grazie al senso di appagamento e soddisfazione che proviamo quando compriamo qualcosa di nuovo. La verità è che in realtà il voler comprare e possedere più oggetti aumenta le nostre preoccupazioni, non le risolve. Quindi quando ci liberiamo del superfluo, ci sentiamo davvero liberi. Per “liberatevi del superfluo” si intende “datelo in beneficienza, a qualcuno che conoscete e che ne ha bisogno, o riciclatelo!”.
  4. Estendete questo procedimento ad altri aspetti della vostra vita, fino ad arrivare a coprirli più o meno tutti. Inclusi gli interessi, le passioni e il tempo che passate con le persone.
  5. Impegnatevi a non comprare oggetti, e a godervi l’essenziale, per qualche mese. Questo è un processo fondamentale. Altrimenti non state facendo decluttering, state facendo le pulizie di primavera! Volete fare shopping? Fate altro, andate in un bar e leggete un libro, o fate due passi con un amico/a.

La mia vita minimal

Guardaroba. Possiedo pochi vestiti (riempio circa 4 cassetti) e solo quelli che mi servono. Quando mi accorgo che non ho indossato un certo vestito per più di 4 settimane, lo dono in beneficienza, e non ne compro altri. Stessa cosa per le scarpe.

Bagno: ho solo i trucchi e i profumi che mi servono. Quindi un mascara, una matita e un set di ombretti. Quando quelli che ancora possiedo, ma che sono superflui finiscono, non li ricompro. Stessa cosa vale per asciugamani, e tutti gli altri oggetti del bagno.

Arredamento: possediamo solo una cassettiera, due comodini, un tavolino e 4 sedie. Anzi, le sedie sono dell’agenzia, così come il letto e la lavatrice. La nostra casa a Londra è piccola, quindi ci viene facile vivere con poco arredamento. Però anche se vivete in una casa grande potete liberarvi di mobili non utili (e magari anche del contenuto, se è superfluo!). In cucina vale la stessa cosa.

Ufficio: tutto quello che mi serve sta in uno zaino. Non uso carta, quindi ho solo un computer e un caricatore. Niente penne, astucci ecc. Il mio armadietto contiene un misuratore di particolato, delle caramelle, una forchetta e un cucchiaio. Si, davvero. Ah, e le email: ho cambiato stile di scrittura e includo solo le informazioni essenziali. O chiamo, invece di mandare una mail.

Hobby, sport e passatempi: sto ancora lavorando su quest’area, ma una decisione importante è stata l’abbandonare il mio secondo lavoro perchè mi portava solo stress e non mi lasciava tempo libero. Guadagno decisamente meno, ma vivo meglio. Adesso faccio yoga (tipo, un botto di yoga), meditatione, viaggio il più possibile in bici, e quando uso i trasporti pubblici evito di stare sui social media, e chiamo i miei amici o la mia famiglia. Esco con i miei amici circa 4 volte a settimana. Ho aperto questo blog e un canale in inglese per parlare di quello che mi interessa davvero: la sostenibilità. Passo più tempo a leggere, e guardo quasi esclusivamente documentari e film tratti da storie vere. Di finzione ce n’è anche troppa nella vita reale.

Il vantaggio principale di questo stile di vita non è soltanto l’enorme beneficio ambientale (meno utilizzo/consumo equivale a meno spreco), ma anche un grandissimo beneficio mentale . Infatti, l’unico modo per arrivare a vivere “minimal” è rallentare. Rallentare per decidere che cosa sia importante e che cosa non lo sia, per fare delle scelte consapevoli, e per impostare la nostra vita nella maniera che più ci piace. E questo, vi assicuro, fa benissimo alla mente.

Prima di lasciarvi, vi ricordo che:

  1. Non si passa ad uno stile di vita minimal dalla sera alla mattina. Ci vuole tempo e dedizione, non scoraggiatevi se all’inizio sembra difficile, e partite sempre da un piccolo aspetto 🙂
  2. Minimalismo non vuol dire buttare via tutto quello che si possiede. Non vuol dire aprire l’armadio e dare in beneficienza l’80% dei vostri vestiti. Vuol dire fermarsi, e riflettere su quello che effettivamente vi serve ed è essenziale. Se saltate questo passaggio, e vi liberate di quello che possedete senza riflettere, ricomprerete tutto in pochissimo tempo.
  3. La mia vita non è perfetta, perchè avere meno non necessariamente porta alla perfezione. Però vi assicuro che possedere meno oggetti materiali e investire il proprio tempo solo su determinate attività e persone, vi lascia un sacco di soldi nel portafogli, e tanto tempo a disposizione 🙂

Provare per credere!

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