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Ciara

Ciara

Oggi è il 9 Febbraio 2020. E’ il giorno di Ciara, una tempesta colossale che dopo essere passata per le Azzorre si sta abbattendo sul Regno Unito e arriverà presto nei Paesi Baltici.

Ciara sta portando raffiche di vento a 100km/h (sì, davvero) e pioggia. In questo momento sono a Londra, e sto scrivendo questo articolo dal mio appartamento, con la mia gattina Poe seduta accanto a me. Sono appena tornata da una lezione di yoga a cui sono andata in bus (di solito vado in treno, ma è stato cancellato per colpa di Ciara), e fino a un’ora fa ero completamente fradicia, perchè ho camminato 20 minuti sotto l’acqua.

Affacciandosi alla finestra del mio appartamento posso vedere alberi caduti; alberi che stanno per cadere o piegati dal vento a toccare terra; cestini della spazzatura per terra; passanti che non riescono a camminare dritti; ombrelli rotti che sono stati abbandonati a terra o trascinati via dal vento. E ovviamente una pioggia assurda.

Una testata giornalistica ha definito Ciara “la tempesta del secolo”. Un altro giornale invece, l’ha chiamata, in termini meno apocalittici “la tempesta più forte dei passati 7 anni”. Non si capisce se sia la tempesta più forte dei passati 100 anni o dei passati 7 anni (sarebbe bello se i giornalisti si mettessero d’accordo). Fatto sta che stamattina un titolo di un articolo sul The Telegraph mi ha colpito tantissimo. Diceva: “Ciara porterà, in un giorno, la pioggia di un mese”. Quindi oggi, 9 febbraio, pioverà tanta acqua quanta quella che sarebbe dovuta venir giù in tutto il mese di febbraio. E questa, è una notizia vera.

Ciara - the telegraph

Perchè Ciara non può e non deve essere ignorata.

Il motivo per cui ho deciso di scrivere questo articolo, e la cosa che più di tutte mi sciocca, è la totale assenza di riferimento al cambiamento climatico. Ho letto un sacco di articoli su Ciara, di tante testate giornalistiche, ed è scioccante che solo alcune menzionino il cambiamento climatico. Il fatto che tempeste come Ciara succederanno molto più frequentemente. E saranno ancora più intense, causeranno ancora più danni e ci costeranno sempre di più. E tutto questo per colpa del cambiamento climatico. Sì perchè, più gas serra immettiamo nell’atmosfera, più l’atmosfera si surriscalda, più forte è lo scontro tra aria calda e fredda che causa queste tempeste.

Purtroppo le persone non si rendono conto del danno di queste tempeste. Non quello di cui parlano i giornali (i morti, i danni all circolazione dei treni, le cancellazioni degli aerei, la chiusura della Torre Eiffel a Parigi). Parlo dei tempi di recupero e del costo di questo recupero (lo sapevate che il costo di una tempesta per un Paese come la Scozia va dai 200 ai 300 milioni?).

I media tendono a parlare di una tempesta mentre sta succedendo e immediatamente dopo che è finita. Non spiegano quanti milioni ci vogliono per ritirare su uno Stato dopo che è stato colpito da un mostro come Ciara. Quanto tempo ci voglia esattamente; quante persone devono essere assunte, quante devono fare gli straordinari; quante non dormono la notte (il Flood Manager – letteralmente “gestore delle alluvioni” – con cui lavoro penso avrà passato la notte in bianco); le misure di emergenza che devono essere messe in atto e il loro impatto ambientale (che, trattandosi di una situazione di emergenza, spesso viene ignorato).

Ciara non è la prima e non sarà purtroppo neanche l’ultima di questa serie di tempeste colossali. Se non vogliamo che tempeste come Ciara diventino la norma quando parliamo di brutto tempo, dobbiamo impegnarci tutti a vivere in maniera più sostenibile, e a cambiare il sistema e i modelli economici insostenibili che al momento guidano la nostra quotidianetà.

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