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Perché ho smesso di comprare gli assorbenti

Perché ho smesso di comprare gli assorbenti

Vogliamo salvare il pianeta? Smettiamo di usare gli assorbenti.

Ogni donna, nell’arco della propria vita, utilizza in media 12.000 assorbenti che, una volta utilizzati, devono essere smaltiti nell’indifferenziato. Gli assorbenti, infatti, sono fatti di rayon sbiancato (un materiale ricavato dalla pasta di legno), cotone e plastica; contengono profumi e agenti antibatterici, e sono spesso ricoperti di una polveri chimiche assorbenti. Dal momento che sono composti da così tanti materiali, e che entrano a contatto col sangue, non sono assolutamente riciclabili. Una volta smaltiti nell’indifferenziato, c’è la possibilità che vengano inceneriti o seppelliti in discarica (considerate che i tamponi si degradano in circa 10 anni, gli assorbenti in 100 anni invece). Oppure, che finiscano in mare.

Secondo ISPRA (2013) assorbenti, pannolini e tamponi costituiscono il 2.5% dei rifiuti solidi urbani delle città Italiane, per un totale di 700.000 tonnellate. Provate a moltiplicare i 12.000 assorbenti usati da ogni donna nel corso della propria vita, per il numero di donne presenti nel mondo, e vi renderete conto dell’esorbitante impatto ambientale del ciclo mestruale.

I tamponi sono tanto impattanti quanto gli assorbenti. Nonostante contengano meno materiali (sono fatti “solo” di rayon sbiancato, cotone e plastica), non sono riciclabili e vanno smaltiti nell’indifferenziato. Nel corso della sua vita, una donna ne usa in media 11.000.

Una parentesi sugli assorbenti di cotone organico

Ho smesso di comprare assorbenti l’anno scorso, e non mi sono più voltata indietro.

Inizialmente avevo smesso di comprare gli assorbenti dai grandi distributori (supermercati e farmacie, che vendevano marche come Linea, Nuvenia, Seta Blu, Tampax, Always) e mi ero decisa a comprare solo assorbenti di cotone organico o in eco-materiali (come il bamboo e il mais) venduti da piccoli distributori. Gli assorbenti di cotone organico contengono molti meno profumi e agenti chimici; il cotone è coltivato senza l’utilizzo di pesticidi o erbicidi, il che riduce di molto sia l’impatto ambientale di questi prodotti, sia il rischio di irritazione e allergie.

La mia marca preferita era la Yoni, seguita dalla Hey Girls, che tra l’altro supportano progetti volti a sensibilizzare bambine, ragazze e donne in Paesi in via di sviluppo su tematiche inerenti alla sessualità e al ciclo mestruale.

Alla fine, però, anche questi assorbenti finivano nell’indifferenziato, dal momento che erano biodegradabili ma non compostabili, e quindi non potevano essere smaltiti nell’umido (nota: soltanto se la confezione di un prodotto riporta la scritta “compostabile” il prodotto può essere smaltito nell’umido. Se non siete sicuri di come smaltire un prodotto, affidatevi al sito del vostro Comune, o all’autorità che si occupa dello smaltimento dei rifiuti).

Utilizzare assorbenti di cotone organico mi ha fatto pensare se valesse la pena continuare a comprarli, dal momento che sì, il loro processo produttivo impattava meno sull’ambiente, ma erano sempre “usa-e-getta”.

Gli assorbenti di cotone organico, una volta utilizzati, devono essere smaltiti nell’indifferenziato, ammesso che la confezione non riporti la scritta “compostabile”.

Come avere un ciclo a impatto zero

Oggi in commercio, oltre agli assorbenti e ai tamponi di cotone organico, esistono tante soluzioni per un ciclo a impatto zero. Una mia amica, e tante mie colleghe influencers che seguo sui social, usano i salvaslip lavabili, la maggior parte dei quali sono fatti in cotone organico e possono essere usati centinaia di volte. Non li ho mai provati, anche se mi è stato detto che sono efficaci e sicuri.

La mia soluzione per un ciclo a impatto zero però è stata la coppetta mestruale.

La prima coppetta mestruale fu inventata nel 1937, ma non ebbe molta fortuna (all’epoca si usavano ancora le pezze, che venivano fatte bollire in acqua e aceto dopo ogni utilizzo). Era fatta in lattice, il che era un problema per le donne allergiche a questo materiale.

All’inizio del 21esimo secolo, ne è stata prodotta una variante utilizzando silicone medico anallergico. Commercializzata su ampia scala, è oggi diventata un prodotto utilizzato da centinaia di migliaia di donne, nei Paesi occidentali ma anche in quelli in via di sviluppo. Ad esemipio, il The Cup Program mira a diffondere l’utilizzo della coppetta mestruale in Africa – in zone in cui il ciclo mestruale è un argomento taboo – e a sensibilizzare donne e bambini su argomenti inerenti al ciclo mestruale e alla sessualità.

Una coppetta mestruale dura fino a 10 anni. Riduce completamente tutti gli sprechi collegati al ciclo mestruale, e permette di avere un ciclo davvero a impatto zero, se si esclude l’impatto della produzione della coppetta.

Ne esistono di varie dimensioni, a seconda che la ragazza o donna abbia partorito o meno, o sia ancora in fase adolescenziale. Può essere utilizzata sia di giorno che di notte, a casa a lavoro e quando si pratica sport. E’ compatibile con spirale e diaframma, non deve essere rimossa prima di andare in bagno, e può essere indossata fino ad un massimo di 12 ore prima di essere svuotata (anche se gli esperti consigliano un massimo di 8 ore).

I vantaggi della coppetta mestruale

I vantaggi principali sono:

  • risparmio economico, dal momento che dura fino a 10 anni;
  • ridotto impatto ambientale rispetto ad assorbenti e tamponi;
  • niente fastidi. Una volta indossata non la si sente per niente, e dal momento che e’ fatta di materiale ipoallergenico, e non contiene sostanze tossiche, il rischio di infezioni e allergie è praticamente inesistente rispetto ad assorbenti e tamponi;
  • comodita’ durante la pratica sportiva (io la uso quando faccio yoga, quando corro e vado in bici), e al mare;
  • la praticita’: una volta imparato, è molto facile indossarla e sostituirla. A differenza di assorbenti e tamponi, non ci si deve ricordare di averne di ricambio in borsa. Può essere indossata fino a 12 ore di fila – anche se si sconsiglia di superare le 8 ore – e può essere tenuta anche di notte.

Se vi spaventa abbandonare i vostri assorbenti di fiducia, che usate da sempre, andate per gradi. Io ho iniziato ad usarla in casa e poi la sera quando uscivo con gli amici. Dopo un paio di giorni, passata l’insicurezza, ho iniziato ad usarla in ufficio e mentre facevo sport, e da adesso la uso in tutte le situazioni.

Dove comprarla e quale acquistare

Queste sono le marche di coppette mestruali acquistabili in Italia. La si può comprare al supermercato e in farmacia. I prezzi variano dai 15 ai 25 euro (e se pensate che sia un costo esorbitante, ricordatevi che ogni mese spendete circa 2 euro in assorbenti monouso – la maggior parte dei quali contengono materiali chimici e plastica. In meno di 10 mesi, avrete recuperato il costo!)

Mooncup io uso questa, e mi trovo benissimo 🙂

OrganiCup raccomandatami da tutte le mie amiche influencers!

LadyCup

MamiCup

Loovara

Vi lascio con questo articolo di GreenMe che elenca tutti i vantaggi e gli svantaggi della coppetta mestruale, e questa sezione del sito di OrganiCup che spiega come indossarla correttamente.

Ricordate: il vostro ciclo può fare davvero la differenza, provare per credere! 🙂

2 thoughts on “Perché ho smesso di comprare gli assorbenti

    • Author gravatar

      ciao sabrina ,
      leggo sempre con molto interesse i tuoi articoli e ti rinnovo i miei complimenti ! Sono Claudia ho 42 anni e devo dire che quando una mia collega di lavoro mi ha consigliato di ” smettere con gli assorbenti ” sono stata un po’ titubante……poi ho pensato a tutto quanto comporta usare gli assorbenti, fastidio nell’indossarli , incubo quando mi scordavo il cambio ecc.
      ho comprato proprio la marca che usi tu , Mooncup e , dopo la perplessità iniziale , devo riconoscere che è proprio pratico !
      Non immaginavo che dal punto di vista ambientale , gli assorbenti causassero per lo smaltimento tutti questi dannosi effetti, per questo mi complimento per il tuo articolo ! quindi adesso sono ancora più convinta nel dire ; ragazze , donne , usate le coppette mestruali durante i giorni del vostro ciclo !

      • Author gravatar

        Ciao Claudia! Grazie per il commento 🙂 spesso non ci rendiamo conto di quanto le nostre azioni impattino sull’ambiente. Io stessa non me ne ero resa conto, finche’ una mia amica non mi ha parlato della coppetta mestruale. Ci vuole un po’ a superare l’impatto iniziale, ma dopo un po’ che la si usa non si hanno piu’ problemi 🙂 sono felice ti sia piaciuto l’articolo, condividilo pure con colleghe e amiche!

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