
Breve storia dell’inquinamento atmosferico
Gli esseri umani hanno convissuto con l’inquinamento atmosferico dal Paleolitico – dal momento in cui l’Homo Erectus ha imparato a controllare il fuoco.
Tuttavia, solo in tempi recenti si è iniziato a studiare l’inquinamento atmosferico e il suo impatto sulla salute e sulla natura.
1948 – Donora
Si sente parlare poco di Donora, ma a mio parere è stato un evento chiave nella storia dell’inquinamento ambientale.
Donora è una piccola città in Pennsylvania, negli Stati Uniti. Fino a qualche decennio fa, era conosciuta per le sue acciaierie che davano lavoro a migliaia di persone. Il 27 Ottobre del 1948 un’inversione di temperatura bloccò in aria gli agenti atmosferici emessi dalle acciaierie – biossido di zolfo e acido fluoridico. In condizioni normali, il vento li avrebbe dispersi, ma l’inversione di temperatura li bloccò. Rimasero a galleggiare in aria per 4 giorni, fino al 31 ottobre, quando una forte pioggia li depositò al suolo.
7000 persone, un terzo della popolazione di Donora, furono ospitalizzate per problemi cardiocircolatori, respiratori e delle vista. 70 persone morirono, principalmente di asma.
Donora è stato giudicato l’episodio di inquinamento atmosferico peggiore nella storia degli Stati Uniti. 10 anni dopo, il tasso di mortalità per malattie cardiovascolari era ancora di molto superiore a quello dei villaggi circostanti.
L’evento portò alla creazione del US Clean Air Act del 1963, la prima legislazione ambientale degli Stati Uniti, e una delle legislazioni sull’inquinamento atmosferico più complete al mondo. La versione del 1963 e del 1970 hanno portato alla creazione dell’Environmental Protection Agency, l’agenzia americana per la protezione dell’ambiente.

Fonte: NatGeo
1952 – Il Grande Smog di Londra
Un momento chiave nella storia dell’inquinamento atmosferico in Europa è stato il Grande Smog di Londra. L’evento durò dal 5 al 9 dicembre 1952. Le cause furono: il fumo dei caminetti delle case londinesi, che a quel tempo bruciavano carbone; le emissioni delle centrali elettriche, in particolare di Battersea – anch’esse a carbone; l’assenza di vento e precipitazioni, e temperature particolarmente fredde.
Il Grande Smog causò la morte di circa 12.000 persone e 100.000 tra malati gravi e ospedalizzazioni.
Solo allora, e anche in seguito a Donora, ci si rese conto di quanto mortale potesse risultare una breve esposizione a picchi di emissioni inquinanti.
Dopo il Grande Smog, nel 1956, il Governo Inglese emanò il UK Clean Air Act – che ancora oggi regola l’emissione di sostanze inquinanti nel Regno Unito.

Al tempo di Donora e del Grande Smog, che furono causati da picchi in inquinamento, si sapeva ancora poco dell’impatto dell’esposizione agli agenti inquinanti continuata e nel lungo periodo. Bisognerà arrivare allo Studio delle 6 Città.
1974-1992: Lo Studio delle 6 Città
Questo studio monumentale condotto dall’Universita’ di Harvard è uno dei piu’ grandi studi sulla salute pubblica mai condotto nella storia dell’uomo.
Iniziato nel 1974, ha coinvolto 8.000 adulti tra i 25 e i 74 anni, ed è stato completato in 16 anni. Ogni anno, a partire dal 1974, gli scienziati inviavano una cartolina ad ognuno dei partecipanti, chiedendogli se fossero ancora vivi (si, davvero 🙂 ). Per ogni partecipante che non rispondeva – e che evidentemente era deceduto/a – gli scienziati investigavano le cause della morte e le concentrazioni di inquinamento atmosferico a cui era stato esposto/a nel corso degli anni.
Lo studio rivelò che i partecipanti che vivevano nelle città più inquinate tendevano a morire prima, e di malattie dell’apparato circolatorio e cardiovascolare connesse all’inquinamento atmosferico, anche tenendo in considerazione altre variabili come la dieta o il fumo.
Lo studio delle 6 Città dimostrò che non era solo l’esposizione ai picchi di inquinamento atmosferico ad essere dannosa, ma anche l’esposizione prolungata e continuata a concentrazioni minori di agenti inquinanti.
L’inquinamento atmsferico oggi
E oggi, di cosa tratta lo studio dell’inquinamento atmosferico? La scienza si sta concentrando sull’impatto dell’inquinamento atmosferico sull’uomo alla nascita.
E’ risaputo che l’inquinamento atmosferico influenzi lo sviluppo dei bambini. Ad esempio, la capacita’ dei polmoni dei bambini di Tower Hamlet, una zona particolarmente inquinata di Londra, e’ del 10% inferiore al normale.
Ma i neonati?
Uno studio molto recente, pubblicato nel Settembre 2020, ha coinvolto 15 neomamme in perfette condizioni di salute, che lavoravano e vivevano in centro a Londra, che e’ tra le citta’ piu’ inquinate d’Europa. Gli scienziati hanno trovato tracce di polveri sottili nella placenta di tutte e 15 le donne. Analizzandone la composizione hanno ricondotto le polveri sottili a quelle prodotte dalle macchine a diesel, dagli penumatici dei veicoli a motore e dalla metropolitana di Londra.
Gli studi più recenti mirano a seguire i bambini dalla nascita agli anni delle scuole elementari, per una visione più completa dell’impatto degli agenti inquinanti sulla loro salute.

Fonte: Queen Mary University of London
Il futuro – la storia insegna
La storia ci insegna che l’inquinamento atmosferico impatta gravemente sulla nostra salute: dall’asma, all’ Alzheimer, al Diabete di tipo II ecc. Gli studi futuri ci diranno quanto, con maggiore precisione, e cosa fare per limitare questo impatto, ma il punto non cambia.
Sta a noi limitare, come individui, come societa’, come governo, non solo l’inquinamento atmosferico, ma anche la nostra esposizione ad esso.
Nelle prossime settimane pubblichero’ due articoli: uno sui principali agenti inquinanti, e un’altro su come limitare la nostra esposizione.
Stay tuned 🙂
Sabrina condivido perfettamente queste osservazioni.
Speriamo di poter invertire questa rotta
Grazie! E si’, c’e’ davvero bisogno di limitare l’inquinamento atmosferico e contenere il suo impatto sulla salute umana. Ce la possiamo fare, nel nostro piccolo, ognuno puo’ fare la differenza 🙂